Transizione e orientamento
Da una politica dell'orientamento a una politica di supporto ai processi di transizione
Anche se con qualche ritardo in rapporto alla situazione europea, si è sviluppata – sia a livello nazionale che locale – una significativa gamma di iniziative sui processi di transizione tra scuola e lavoro, tra lavoro e lavoro, tra lavoro e formazione.
Tutto ciò ha portato a importanti punti di riferimento, innanzitutto dal punto di vista normativo, dove le leggi quadro sulla formazione professionale e le numerose leggi regionali sull’educazione permanente e sull’orientamento hanno consentito di delineare un quadro istituzionale sicuramente non organico, ma comunque ricco di spunti innovativi e di proposte interessanti.
Anche sul piano sperimentale i progetti pilota C.E.E. e le numerose iniziative locali hanno costituito un patrimonio di esperienze e metodologie tale da prefigurare possibilità concrete di superamento della settorialità e della parzialità che hanno segnato larga parte dei tradizionali interventi in materia.
Sembra che oggi esistano delle condizioni per una saldatura sia delle iniziative attuate sul versante formativo (ad esempio stage per studenti, attività di orientamento scolastico, iniziative di educazione permanente, ecc.), sia sul versante del lavoro (contratti di formazione, collocamento, addestramento, ecc.) sia, infine, delle iniziative mediane, come nel caso della formazione professionale.
Disponibilità: Non disponibile
Edizione: Edizioni delle Autonomie, Roma, 1983, pp. 184
Formato: 15×20,5 cm, brossura





